GBOPERA magazine, July 2015

Può essere difficile reggere un programma virtuosistico nella completa solitudine di uno strumento, specie se non si tratta del pianoforte, ma del violino, neppure accompagnato dal basso continuo. Ma per Tomas Cotik il rischio doveva far parte del programma di questo cd, che suona come una sfida sin dal titolo: Solo....Cotik è abilissimo ad affascinare l’ascoltatore non con la melodia né con la costruzione virtuosistica (che non rientravano certo negli intenti del compositore, bensì con la purezza del suono. ... il Bach della sonata che segue sceglie la dolcezza soffusa e il portamento; la differenza è macroscopica quando dal finale della terza fantasia del primo attacca l’Adagio della sonata del secondo. Non basta dire che sia un’ovvietà, poiché l’impronta bachiana ha contorni così profondi e inconfondibili da differenziarsi subito rispetto al resto; è infatti lo stesso Cotik che, da autentico virtuoso, rimarca le differenze nella natura del suono... Tutto è comunque molto godibile, calibrato, davvero “musicale” come una voce che non ci si stanca di ascoltare. Dalla nettezza geometrica di Telemann alle sinuosità geroglifiche di Piazzolla la distanza è davvero immensa, ma con la naturalezza dell’esecutore è come se il percorso si fosse compiuto da solo …    Michele Curnis READ MORE